- Avere un metodo consolidato per non tralasciare alcun aspetto o opportunità del progetto: la consulenza come "motore" efficiente e onnicomprensivo
- Il progetto del magazzino fuori dal magazzino: perché è importante conoscere la Supply Chain a 360° per arrivare alla soluzione ottimale per il magazzino
- Un percorso consolidato e coerente nel progetto del magazzino: dallo studio di fattibilità alla messa in esercizio
Quando si tratta di affrontare il progetto di un nuovo prodotto, di un nuovo impianto o di un nuovo servizio, le Aziende adottano un approccio sistematico e strutturato, figlio della loro storia imprenditoriale e/o di quelle che sono le "norme di buona progettazione", che ormai sono un patrimonio più o meno universalmente condiviso. Ciò include un metodo di progetto non solo tecnico, ma anche - giustamente - economico e finanziario, un procedere per approssimazioni successive, passando dalle fasi più strategiche a quelle esecutive, e comprende il coinvolgimento di esperti della materia che si sta trattando, scevri da interessi correlati alla soluzione progettuale che si va definendo.
Questo atteggiamento, corretto e lodevole, molto spesso non viene utilizzato quando l'oggetto della progettazione è un magazzino o un sistema intra-logistico, finendo così con l'adottare un criterio molto più semplicistico, che potrebbe essere declinato all'interno di una gamma di sfumature che vanno dall'affidarsi ad uno o più fornitori per farsi dare le (loro) idee, fino ad una replica pedissequa delle soluzioni in atto (su spazi diversi, magari più grandi), passando per operazioni di terziarizzazione non sempre pienamente giustificate strategicamente o economicamente o per la banale "imitazione" di ciò che ha realizzato un competitor o un'azienda vicina.
Le ragioni per una tale ingiustificata semplificazione sono molteplici, ma hanno origine da un lato nella sottovalutazione dell'importanza di un ottimo magazzino per la competitività aziendale (livello di servizio più rapido ed accurato, costi minori), con la conseguenza diretta di sottovalutare ciò che può accadere avendo fatto scelte sbagliate per il magazzino stesso, ma forse più spesso dal fatto che, mentre le Aziende praticamente ogni giorno progettano un nuovo prodotto o un nuovo sevizio, il progetto di un magazzino tipicamente ha invece una periodicità così lunga che talvolta una "generazione" di manager ha modo di trovarsi coinvolta al massimo in un progetto di magazzino o due, oltretutto magari in ruoli diversi.
Insomma, spesso all'interno delle aziende - pur non mancando certo le competenze generali in materia di logistica e/o di gestione operativa dei vari processi logistici - manca però la figura di uno specialista, di un vero esperto in progettazione dei magazzini, e la "qualità" del progetto (intesa come ricerca sistematica della soluzione ottimale) può risentirne.
Purtroppo l'Azienda potrebbe anche non accorgersi di questa poca "qualità" (se non in caso di errori marchiani), in quanto non ha neppure potuto valutare soluzioni alternative a quella poi realizzata, per confrontarle in termini di costi, di prestazioni, di flessibilità e tempi di realizzazione, o anche solo di un possibile fornitore alternativo per la medesima soluzione.
Ecco quindi che sarebbe buona prassi, nella progettazione di sistemi complessi ed infrequenti da realizzare come sono i moderni sistemi intra-logistici, che le Aziende si rivolgessero ad una Società di Consulenza specializzata, che possa fornire loro un serio supporto metodologico, scevro da interessi che non siano quelli del consolidamento del rapporto Cliente - Consulente.
Una buona Società di Consulenza logistica sa bene come il buon progetto si debba basare su oggettivi, che vanno ricavati, elaborati e sintetizzati con metodo e perizia, all'interno del mare magnum dei dati aziendali: dati sbagliati (o anche solo troppo approssimati) usati come input di progetto, condurranno fatalmente ad un progetto superficiale e spesso anche "sbagliato".
I dati di progetto per un magazzino, sempre più spesso vanno ricavati anche... guardando fuori dai "quattro muri" del magazzino stesso!
Infatti, aspetti quali ad esempio la modalità di produzione e/o di acquisto dei beni stoccati in magazzino, la dimensione dei lotti, le coperture delle scorte e il loro legame col livello di servizio, la capacità di considerare in senso critico il ruolo e la posizione di quel certo magazzino all'interno di un network distributivo, la capacità di interloquire con le funzioni commerciali dell'Azienda per cogliere le opportunità offerte dalla ristrutturazione del magazzino e per ripensare al paradigma del livello di servizio etc. sono tutte caratteristiche che dovrebbero essere tenute in considerazione e anche ripensate in occasione del progetto, per giungere ad un'ottimizzazione complessiva della Supply Chain e non solo alla più banale ridefinizione degli spazi di magazzino.
Per un'Azienda, avere come interlocutore come una Società di Consulenza che abbia un know-how radicato non solo nel material handling (e oggettivamente per fare un buon magazzino occorre padroneggiare bene tutte le soluzioni impiantistiche e software che il mercato mette a disposizione), ma anche allargato alle tematiche più aggiornate della Supply Chain, garantisce uno stimolo continuo ad integrare nel progetto del magazzino anche tutte le considerazioni di cui sopra, per cogliere delle vere opportunità di trasformazione.
Una Società di Consulenza come questa, e Simco si riconosce appieno in questo identikit, con entrambe queste competenze (il material handling e la Supply Chain), sarà in grado di stimolare spunti e discussioni e di elaborare soluzioni intrinsecamente coerenti con le necessità aziendali allargate, portando queste istanze fino in fondo, seguendo un metodo consolidato in decenni di esperienze concrete, che garantisce il successo finale, quando il nuovo magazzino si troverà cioè in condizioni operative, secondo i requisiti e nei tempi desiderati.